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Sa Vitta et sa Morte, et Passione de sanctu Gavinu, Prothu et Januariu



Sa Vitta et sa Morte, et Passione de sanctu Gavinu, Prothu et Januariu - Antonio Cano, Cuec Editrice (2002)

Poemetto in lingua sarda di argomento agiografico che ripropone, attingendo da fonti narrative medievali, il modello martiriale.

Autore/i Antonio Cano
A cura di Dino Manca
Editore Cuec Editrice
Edizione Cagliari, Agosto 2002
Pagine 352
Collana Scrittori sardi, n° 3
Genere Poesia
Supporto Cartaceo 
Prezzo € 15,00
Introduzione Dino Manca
Lingua di pubblicazione

  Maggiori informazioni

L'opera

´Sa Vitta et sa Morte, et Passione de sanctu Gavinu, Prothu et Januariu´ è la più antica opera letteraria in lingua sarda fino ad oggi conosciuta. Un poemetto di argomento agiografico che ripropone, attingendo da fonti narrative medievali, il modello martiriale, con tutta la sua forza espressiva e drammatica e le sue suggestive tensioni etiche e religiose. Gavino, Proto e Gianuario, martiri turritani, vengono riproposti come modelli esemplari di coerenza contro i falsi miti e i falsi valori, in una Sardegna che, a distanza di tredici secoli dal martirio, intende fondare, sulla tradizione cristiana e sulla lingua e la cultura sarda, la propria identità di popolo che prende coscienza della propria condizione in un clima di accese speranze di riforma morale. Le scelte retoriche, la spiccata tendenza alla drammatizzazione, la forza espressiva e l´arditezza del dettato rimandano ad una intertestualità ampia e ad una tradizione che, a partire dalle origini dell´Europa cristiana, si muove nell´alveo della ricca e multiforme letteratura di argomento religioso.

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