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Trincea



Trincea - Pietro Picciau, Grafica del Parteolla (2012)

Dramma in un atto unico che ricorda l´atrocità della guerra.

Autore/es Pietro Picciau
Illustradore/es Gianni Argiolas
Maria Assunta Pisano
Editore Grafica del Parteolla
Editzione Cagliari, Abrile 2012
Pàginas 36 (pintadu)
Collana I quaderni del parco, n° 1
Genia Narrativa
Suportu Pabìru 
Prèsu € 5,00
Istèrrida Pietro Picciau
Limba de publicatzione Italianu

  Àteros piessignos

S'òpera

La tragedia della guerra in trincea e i soldati che l´hanno combattuta rivivono a teatro nel dramma Trincea. Sette personaggi tra fanti, ufficiali e voci narranti aspettano il momento dell´assalto appostati nel fossato gelato dell´Altipiano di Asiago. Davanti a loro il nemico, silenzioso ma presente e pronto a sparare. La storia del primo conflitto mondiale è un´interminabile narrazione di sangue e dolore, lutti e follia che la rappresentazione rievoca fino all´assalto conclusivo in campo aperto. Omaggio alle vittime della Brigata Sassari, il testo di Pietro Picciau rappresenta un ponte ideale tra i Dimonios che sacrificarono la vita nella guerra del 1915-1918 e i Sassarini del terzo millennio in missione di pace nel mondo.

Introduzione
Ci sono le figure armate, lo stretto camminamento e le feritoie, il filo spinato e le scene tragiche dei soldati e della vita al fronte. Quel che mancava, nella trincea del "Parco artistico Gianni Argiolas" dedicata alla Brigata Sassari, erano l´ansia e la paura legate all´attesa dell´assalto imminente. Voci e affanni che soltanto personaggi reali potevano offrire per completare l´opera sulla guerra realizzata dal maestro Argiolas. Scenografia naturale e ideale per una rappresentazione teatrale, la trincea di "Isca sa folla" rappresentava un invito irresistibile per scrivere un dramma che evocasse, con il dialogo degli attori, il sacrificio di tanti soldati sardi caduti nella Prima guerra mondiale.
"Trincea" è un testo breve. Un atto unico che ricorda l´assurdità dei conflitti. Di tutti i conflitti. Nella postazione del Parco uomini ignari del senso autentico della loro missione spiano il nemico da una feritoia. Osservano e aspettano. Aspettano e s´interrogano: "Dall´altra parte ci sono ancora gli austriaci?". Prima di ogni battaglia i soldati bevevano. Cognac, in genere. Si stordivano per lanciarsi all´attacco con maggior coraggio. L´alternativa era convivere con la paura nel momento più duro e crudele della guerra: la corsa allo scoperto verso la trincea nemica.
I personaggi del dramma aspettano ma sanno che l´ordine dell´assalto prima o poi arriverà. E temono che tra le prossime vittime, di una guerra che ha già mietuto tante vite di giovani soldati, potrebbero esserci anche loro.
Pietro Picciau

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