S'òpera
Il libro, il cui titolo evoca una bella descrizione che D.H. Lawrence ha dato della Sardegna, ha l´ambizione di proporsi come un reportage giornalistico e allo stesso tempo come un romanzo di una generazione. L´autrice, attingendo a un ricco materiale raccolto in quattro anni di cronache e di servizi per la radio, ci fa conoscere da molto vicino i paesaggi e i volti di una crisi che sembra non avere mai fine. Il suo modo di porsi di fronte a chi soffre per le conseguenze drammatiche della mancanza di lavoro e di prospettive non è certo neutro ma di condivisione, grazie anche a uno stile colloquiale e semplice. Ma soprattutto accessibile a tutti, dalla nonna di un paese dell´interno al giovane che non legge il giornale tutte le mattine, attraverso interviste a studiosi e semplici protagonisti della crisi. Lo scopo è anche quello di individuare le possibili risposte che il mondo delle imprese e della politica dovrebbe dare ai giovani per offrire loro un futuro all´altezza delle proprie legittime aspirazioni e per ricomporre un tessuto sociale oggi sempre più allo stremo delle forze. «La Sardegna è un´altra cosa perché è anche abitata da persone che portano nel Dna l´antico codice della lotta per il vantaggio di tutti. Per il futuro di tutti. Come Claudia Sarritzu che in questo lavoro – ma avendone seguito il percorso, anche in altre cose che ha fatto e in quelle che sta facendo ora – ha attraversato tempi e luoghi per disegnare passo dopo passo la sua mappa dell´abitare civile. Fatta di chilometri percorsi, di scarpe impolverate, di taccuini riempiti.» (dalla prefazione di Antonio Cipriani)
|