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Servitù militari in Sardegna

il caso Teulada
Servitù militari in Sardegna - Guido Floris, Angelo Sedda, La collina edizioni (2010)

Autore/es Guido Floris
Angelo Sedda
Editore La collina edizioni
Editzione Serdiana, Martzu 2010
Pàginas 288 (pintadu)
Collana Radici, n° 1
Genia Sagìstica
Suportu Pabìru 
Prèsu € 15,00
Istèrrida Guido Floris
Angela Ledda
Prefatzione Giacomo Mameli
Limba de publicatzione Italianu

  Àteros piessignos

S'òpera

Oltre cinquant´anni fa lo Stato italiano espropriò a Capo Teulada, acquisendoli talvolta con l´inganno, terreni sui quali viveva da generazioni una comunità organizzata di persone. Lo fece per assicurare le esigenze della difesa in anni in cui l´Occidente contemplava la possibilità di un conflitto con i paesi dell´Est comunista. Da allora ben 24mila ettari di terra sarda sono diventati bersaglio di armamenti devastanti, mentre altri 13rnila sono aberati da servitù: una quantità senza pari in Europa.
E a questa immensa distesa di territorio si aggiungono i vincoli nel mare e nello spazio aereo, più grandi dell´intera superficie dell´Isola. Quantità gigantesche di ordigni sparati dai maggiori eserciti occidentali - quasi l´80 per cento di tutte le bombe esplose in Italia in tempo di pace - devastano la terra e il mare, mettendo in grave pericolo la salute dei cittadini e dei soldati e rendendo virtualmente impossibile qualunque operazione di bonifica. Ma è giusto che le esigenze della difesa nazionale debbano gravare tanto sulle spalle dei Sardi? Sono davvero irrinunciabili poligoni vasti come quelli di Teulada e di Quirra-Perdasdefogu? Ed è vero il ritornello infinite volte ripetuto che le basi creano lavoro e ricchezza, o non sono piuttosto un freno allo sviluppo? A questi temi dedicano la loro indagine Guido Floris e Angelo Ledda, che prendono spunto dal caso specifico di Teulada per compiere una esplorazione approfondita del tema delle servitù militari in Sardegna ripercorrendone le tappe stori-che: gli espropri, gli sgomberi, le rivendicazioni da parte dei comuni, la lotta dei pescatori, le leggi approvate per regolamentare le servitù militari, gli accordi raggiunti. Gli autori si soffermano inoltre sulla strage silenziosa causata dall´uranio impoverito, documentando come lo Stato, che aveva mancato al dovere di vigilanza, abbia spesso negato l´evidenza di un nesso causale fra le malattie che uccidono i nostri soldati e la permanenza in zone inquinate da materiale tossico e radioattivo. E per la prima volta ci fanno ascoltare la voce di chi, più di cinquant´anni fa, fu privato delle sue terre e mandato altrove, per pochi spiccioli. Un libro da leggere e da meditare. E da discutere il più possibile, visto lo scarso interesse dei politici verso tali questioni.

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