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Gioielli

storia, linguaggio, religiosità dell´ornamento in Sardegna
Gioielli - Pietro Clemente, et al., Ilisso (2004)

Storia, linguaggio, religiosità dei gioielli dell´oreficeria sarda, straordinari tesori dalle più svariate fogge, strettamente legati ai costumi, che integrano e completano da un punto di vista decorativo, funzionale e apotropaico.

Autore/i Pietro Clemente
et al.
Illustratore/i Pietro Paolo Pinna
et al.
Editore Ilisso
Edizione Nuoro, Novembre 2004
Pagine 412 (illustrato)
Collana Etnografia e Cultura Materiale, n° 2
Genere Arte
Supporto Cartaceo 
Prezzo € 86,00
Lingua di pubblicazione Italiano

  Maggiori informazioni

L'opera

I gioielli dell´oreficeria sarda, straordinari tesori dalle più svariate fogge, sono strettamente legati ai costumi, che integrano e completano da un punto di vista decorativo, funzionale e apotropaico.
Le suggestive descrizioni degli abiti sardi ad opera dei numerosi viaggiatori che nell´Ottocento hanno visitato l´Isola non sono mai disgiunte da quelle dei monili che li accompagnano. A riguardo, Valery aveva trasferito il suo ammirato stupore sulle pagine del Viaggio in Sardegna (1834): «Le contadine della campagna romana e le napoletane, celebrate fino alla noia, non sono degne d´essere le cameriere delle ragazze di Sardegna per la ricchezza e la varietà degli ornamenti»; così come successivamente farà l´inglese Charles Edwardes nel suo resoconto di viaggio La Sardegna e i Sardi (1888): «Nei giorni di festa, la donna porta altri tesori che ha ereditato, sotto forma di ciondoli d´oro, orecchini, anelli, collane a triplo giro, bracciali e spille. Una ricca proprietaria sarda, agghindata in abito da cerimonia, costituisce uno spettacolo da vedere…»».
Ecco dunque che il Gruppo Banco di Sardegna e la Ilisso Edizioni propongono, come seconda tappa di approfondimento dell´universo etnografico isolano, il volume Gioielli. Storia, linguaggio e prospettive dell´ornamento in Sardegna interamente dedicato all´oreficeria sarda: quella tradizionale e quella attuale, che guarda al futuro ben salda nelle proprie radici. I massimi esperti e studiosi del settore affrontano le molteplici sfaccettature di un complesso e variegato mosaico; attraverso un ricchissimo repertorio fotografico si propongono tutte le casistiche tipologiche degli ornamenti, nelle quali i metalli, oro e argento lavorati prevalentemente in filigrana, costituiscono il legante per pietre dure, semipreziose o preziose, paste vitree, perle scaramazze e madreperle ma soprattutto coralli, proponendo nel contempo un raffronto con le produzioni italiane e mediterranee.
Dalle più arcaiche collane e amuleti, in Sardegna documentati sin dal Neolitico, alle ricche tipologie di derivazione spagnola o sabauda sino alle più recenti creazioni, si indica al lettore la strada per addentrarsi nei ´segreti´ della lavorazione e la chiave per decodificare il linguaggio simbolico dell´ornamento prezioso, che ancora oggi mostra dei segnali che collocano il suo possessore entro posizioni sociali e relazionali assolutamente riconoscibili.
Si identificano dunque gli elementi che conferiscono a questi ambìti manufatti la loro preziosità, determinata non solo dai materiali che li costituiscono, ma anche e soprattutto dalle credenze e proiezioni rituali, in loro insite, che fissano i valori della memoria comunitaria.
I gioielli della tradizione popolare sarda – ma anche mediterranea – sono finalizzati e destinati ad interagire con i sentimenti e le fasi della vita degli esseri umani: la corniola ha per la sposa poteri salvifici nei confronti di una possibile emorragia da parto; la conchiglia ciprea arricchita da inserti in argento è destinata alle culle delle bambine; per gli infanti ´l´occhio´ nero in ossidiana o onice scongiura il malocchio dell´invidia, ecc.; scapolari, nuscheras, rosari, anelli sono invece parte di quel corredo di scambio fra sposo e sposa a suggello di una promessa contrattuale all´insegna del sacro e del divino; cinture, gancere e bottoni che costituiscono il necessario complemento all´abbigliamento tradizionale, assommano valori apotropaici arcaici e importanti segnali sullo status di chi li indossa.
Non è trascurabile il fatto che sempre i gioielli siano stati ricchezza, ´beni rifugio´ ai quali ricorrere durante i periodi di necessità, e anche nel mercato attuale sebbene considerati superflui o ´beni di lusso´, appartengono a un settore che non conosce stanchezza o flessioni al ribasso. Di conseguenza un gran numero di progettisti, siano essi specifici designer o professionalità prestate dall´ambito artistico, si sono applicati ad intervenire in questo settore; i risultati, spesso di rottura nella volontà di innesto e rinnovamento con la tradizione, oltre che fornire interessanti indicazioni su nuovi versanti tecnologici, propongono nella maggior parte dei casi la ripetizione dell´oggetto tradizionale.
Si presenta quindi un quadro chiaro e particolareggiato dell´attuale situazione economica e produttiva del settore dell´oreficeria in Sardegna, tramite un capillare monitoraggio delle aziende e delle botteghe oggi attive – divise fra produzioni legate alla tradizione e sperimentazioni legate al contemporaneo –, numerose e diffuse su tutto il territorio, importante e significativa voce anche nell´offerta turistica e nell´immagine che di sé esporta l´Isola.

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