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Quaderni del Laboratorio di Architettura 2004-2005



Quaderni del Laboratorio di Architettura 2004-2005 - Barbara Cadeddu, et al., Cuec Editrice (2007)

Autore/es Barbara Cadeddu
et al.
Editore Cuec Editrice
Editzione Cagliari, Martzu 2007
Pàginas 220 (pintadu)
Collana Quaderni del laboratorio di architettura, n° 5
Genia Sagìstica
Suportu Pabìru 
Prèsu € 19,00
Presentada Enrico Corti
Istèrrida Carme Fiol Costa
Limba de publicatzione Italianu

  Àteros piessignos

S'òpera

Un progetto formativo, per essere un buon progetto, deve possedere una struttura in base alla quale possa essere comunicato, discusso, valutato e costantemente modificato; con il quale, soprattutto, il destinatario possa interagire attivamente, compartecipare alla sua costruzione e decostruzione. Durante questi ultimi cinque anni, nel tentativo di focalizzare il problema della formazione per il progetto, -o più direttamente, il problema del progetto di architettura nella contemporaneità- sono affiorati, nella nostra esperienza, molti spunti di riflessione critica che attraversano il momento didattico più specificatamente coinvolto nelle inquietudini teoriche (la didattica del Corso), e la sperimentazione delle strategie progettuali (la didattica del Laboratorio di progettazione). L´occasione di questo step spinge dunque a commentare i programmi, a rendere esplicite le conferme e le consequenzialità che non compaiono facilmente dalla visione frammentata offerta dalle singole esperienze trascritte nei diversi quaderni. [Agli studenti] è stato ri-proposto come fondamento iniziale di questi ciclo didattico, il binomio ARCHITETTURA-CITTÀ: sostenere teoricamente e sviluppare strategicamente questo assioma potrebbe sembrare il cemento unificante dei diversi corsi e laboratori che si sono succeduti in questi anni. In realtà, si è trattato di esplorarne la problematicità perché, una volta scisso nei suoi termini costitutivi, -architettura da una parte, città dall´altra- la sua funzione assiomatica, il nocciolo di certezze da cui derivare la teorizzazione e la pratica del progetto, sfuma rapidamente per diventare non più un presupposto originario, ma una aspirazione problematica per una faticosa -se non inutile o impossibile- [ri]conquista. E pur tuttavia da questo intreccio fra architettura e città, origine o fine, presupposto o obiettivo, derivano in gran parte le strategie esplorate- nel corso e nel laboratorio- per il progetto contemporaneo; e dunque vale la pena di riesaminarne i fondamenti e il senso compiuto.

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