S'òpera
Un affettuoso, ironico e disincantato omaggio alla città capoluogo. Il volumetto rievoca fasti, e nefasti, del Bar Ragno, il locale del quartiere di San Benedetto, dove si incrociavano i percorsi di una folla di personaggi agli estremi poli della scala sociale. Un sapido ritratto della Cagliari che non c´è più. Verso gli anni Cinquanta e Sessanta, Cagliari era una città piccola e potevi percorrerla senza il rischio di perderti in strade tutte uguali o diluirti in tanti luoghi differenti senza caratteristiche particolari. Era come un figlio piccolo che tieni in braccio e a cui puoi fare le coccole rigirandotelo come vuoi. Ma poi cresce, pretende di essere diventato grande e a te viene la nostalgia di quando potevi giocare col tuo affetto. […] La frequentazione di un dato bar era distintiva, corrispondeva alla frequentazione di una certa scuola, c´era quella di grandi tradizioni, quella seria, quella per gente arricca, quella serale, recupero anni, esclusiva, scalcinata, provvisoria, quella nuova che aveva un indirizzo sperimentale, quella che avevano frequentato anche i genitori. […] La domenica andavamo allo stadio o ci attaccavamo alle radioline, ma durante la settimana, il calcio lo praticavamo, anche se era facile trovare un campo, per giunta libero. In molti casi il nostro campo era uno spiazzo, qualche volta più largo che lungo, qualche altra volta senza pali e porte […]
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