S'òpera
I rapporti fra Genova e la Sardegna cominciano circa mille anni fa e riguardano aspetti storici, economici, artistici, linguistici. I genovesi, presenti almeno dal 1108, data alla quale risalgono i più antichi diplomatici nel giudicato di Cagliari (donazioni alla chiesa di S. Lorenzo e al Comune di Genova), continuano la loro vicenda isolana soprattutto attraverso l´attività commerciale, con alterne fortune condizionate dalla politica internazionale. È però il ´500, il ´secolo dei genovesi´, a registrare l´apice della loro potenza nell´isola, con una penetrazione capillare, favorita dal patto di alleanza tra Carlo V e Andrea Doria, che permise il controllo di più ampi spazi di attività nel mediterraneo, nei quali si inserirono da primi attori i genovesi sardi, impegnati nei commerci tra i diversi regni della Corona spagnola. Essi erano ormai ricchi commercianti, artigiani, notai, medici, farmacisti, e rimarcavano la loro presenza anche mediante l´associazionismo laicale. Proprio a quel momento, sia ad Alghero sia a Cagliari risale la fondazione delle Confraternite, che tenevano legami strettissimi con la madrepatria. In particolare a Cagliari, ancora oggi, la chiesa dei SS. MM. Giorgio e Caterina testimonia la lunga storia dei genovesi in Sardegna. Dopo la distruzione, causata dagli eventi bellici del 1943, l´edificio, pur ricostruito in altro luogo, conserva parte dei dipinti, delle statue, degli arredi, e dei paramenti che permettono di scrivere pagine non secondarie per la storia culturale e sociale dell´isola. Queste ed altre vicende sono contenute nel presente volume, che si avvale del contributo di studiosi di discipline diverse (dalla geografia alla storia, all´arte e all´architettura, alla linguistica), che concorrono a delineare una migliore conoscenza della cultura genovese in Sardegna.
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