A distanza di un mese avvertivo ancora ruggente il suo profumo che si mischiava a quello austero del tabacco sulle mie dita. Di zenzero e di vangilia ammantai i miei giorni, nell´attesa di vederla ancora, mentre al letto, come un figlio, mi abbracciavo immaginandola. Cercando tra la memoria i suoi capelli pastosi scivolare sulle spalle sottili, su quel collo da amare.