Il libro ti prende sin dai primi versi e ti immerge nella profondità dei sentimenti che l´autrice non sbandiera ma sussurra, coinvolgendoti –con- e -nelle- parole. Una ideale colonna sonora accompagna la versificazione, la cui unità stilistica è pregevole, e la colloca in una realtà poetica viva, ben definita e altamente apprezzabile. Il lettore resterà imprigionato nelle tematiche, sospeso tra richiami onirici, comuni a tutti noi, e solchi di speranza.
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Àteros piessignos
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S'òpera
Prefazione «Ho visto la matita di Vanessa Vallascas trasformarsi in stilografica con il pennino d´oro. Una prova di maturità e di stile. Le parole sgorgano fluide, immediate, strizzando l´occhio ai lettori. Una musicalità continua. Proprio dalla musica moderna sono tratte alcune citazioni e quello che a una prima lettura può lasciare disorientati, diventa in realtà leitmotiv, una melodia di unione tra le tematiche della raccolta. Seduta in riva al fosso ricamerò i tuoi silenzi coi miei perché l´eco dei miei forse non ci svegli. Il libro ti prende sin dai primi versi e ti immerge nella profondità dei sentimenti che l´autrice non sbandiera ma sussurra, coinvolgendoti –con- e- nelle- parole. Una ideale colonna sonora accompagna la versificazione, la cui unità stilistica è pregevole, e la colloca in una realtà poetica viva, ben definita e altamente apprezzabile. Il lettore resterà imprigionato nelle tematiche, sospeso tra richiami onirici, comuni a tutti noi, e solchi di speranza. Vedo rive e mari sconfinati attendere quieti /oltre l´istante/ La scrittura di Vanessa Vallascas talvolta ricorda, ed è un aspetto decisamente positivo, la Pozzi negli aspetti più solari e illuminati della sua poesia. Ogni lettura e rilettura fa scoprire e mette a nudo i legami dell´io poetico della scrittrice con l´io altro che domina il suo universo letterario. E´ un mare antico che mi porto dentro. Inonda pagine e ricordi /trabocca l´anima/ Nella Vallascas vi è un ´mare antico´, il mare di generazioni di poeti, quelli veri, quelli che fanno trasudare l´onestà delle parole nella scrittura. Un poeta necessariamente deve essere ´onesto´ altrimenti scriverebbe e inventerebbe storie. Le immagini, i rimandi, il dialogo tra il sorriso e la lacrima, tra il sognato e il perduto, tra il silenzio e il rumore dentro sé, tra il familiare e l´universale, fanno di questa raccolta una necessaria lettura per chi ama la Poesia. I temi affrontati, poi, fanno riflettere nonostante la apparente leggerezza dell´approccio linguistico. Si tratta di quella linearità di cui accennavo prima e che distingue uno scribacchino comune da un eccellente versificatore. In quale categoria collocare la Vallascas non è difficile, più interessante, invece, è leggere i suoi versi come messaggio di speranza generale. Senza catene viviamo quando l´anima trasuda sogni e ancora vola. In alcuni passi sembra esserci una venatura di disperazione e di disincanto. Niente di tutto questo. Sono le avversità, i piccoli dolori quotidiani con cui dobbiamo convivere ma che lasciano, invece, attraverso l´ incanto - questa volta non sospeso - dei versi la possibilità, l´apertura verso il domani e il cambiamento positivo. E taci che questo mondo non è fatto di parole ma di intenti sussurrati Questa frase racchiude la purezza lirica e il messaggio di una vera Poetessa.» Giulio Maffii
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