Àteros piessignos

S'òpera

Presentazione
Passeggiando oggi per le strade e le piazze di Sassari a nessuno verrebbe mai in mente di pensare che sotto i suoi piedi si nascondano spazi vuoti e bui, ormai dimenticati da tempo.
Sono trascorsi infatti più di sessantacinque anni da quando nel sottosuolo calcareo della città furono scavati numerosi rifugi, che dovevano proteggere la vita delle persone durante un bombardamento ormai sempre più atteso ed imminente.
La paura era ormai diffusa e dilagante quando giunse in città la notizia di tragici eventi che in marzo colpirono duramente la città di Cagliari, così che la guerra con il suo volto più triste già si palesava anche agli occhi dei sassaresi.
In quel giorno di Maggio del 1943, le persone come tutti i giorni, erano intenti nelle loro facende quotidiane, quando all´improvviso, una formazione di cacciabombardieri alleati sorvolò in un cielo limpido la città, sganciando sulla stazione il proprio carico di morte.
Ambrogio Cucca classe 1916, allora ventisettenne caporalmaggiore era lì: "...li vidi voltandomi e sentendo un rumore assordante, volavano bassi quando all´improvviso sganciarono... Sembravano da lontano fiaschi di vino nel cielo, ma subito dopo un forte boato mi sbalzò in un fosso presso un albero e così che per la prima volta vidi la guerra..."
La sirena aveva suonato più volte suscitando paura e sgomento e portando nel sottosuolo della città numerose persone atterrite, in quei rifugi che ancora oggi custodiscono nel silenzio i pianti e le urla di una città che per fortuna sopravvisse, indenne dalla distruzione.
Dall´oblio e dal silenzio riemergono, quasi d´incanto, quei rifugi che lo studio di Antonio Murziani ha riportato sapientemente alla luce in quest´opera.
Tra le pagine, ricchissimo e spesso inedito, è il corredo di immagini e tavole che l´autore ha raccolto pazientemente in questi anni, insieme al racconto diretto di persone che hanno vissuto quei drammatici momenti.
Un´opera questa che colma un vuoto nella conoscenza della storia della città e dei luoghi che in un recente passato i sassaresi hanno profondamente vissuto.
(Francesco Ledda Storico dell´arte)

Prefazione
Il sottosuolo di Sassari andrebbe indagato e portato alla conoscenza dei cittadini e dove possile essere visitabile.
Il lavoro di Antonio Murziani ci ricorda un aspetto, ormai dimenticato dai più, di una Sassari nel periodo dell´ultima guerra: i rifugi antiaerei.
Per proteggere la popolazione dalle probabili incursioni di aerei portatori di bombe, e quindi li morte, furono realizzati in città diversi rifugi approfittando anche della natura calcarea del sottosuolo.
Una ricerca accurata e meticolosa ha permesso di verificare e di riportare alla memoria degli ormai anziani sassaresi i tanti rifugi e gli ingressi ormai dimenticati.
La descrizione dettagliata e ricca di documentazione recuperata in anni di ricerca presso gli archivi regionali e nazionali riporterà alla memoria quei lontani momenti di vera paura e di angoscia.
Al richiamo delle sirene ci si doveva precipitosamente recare presso il più vicino rifugio nella speranza, dopo il passato pericolo, di ritornare incolumi nelle proprie abitazioni e di ritrovarle
intatte.
La ricerca è ricca di disegni, notizie e di interessanti vicende; non mancano racconti e testimonianze di chi ha vissuto quei tempi e che dei rifugi, purtroppo, ha dovuto usufruire.
L´autore dell´opera continua a meravigliarci con le sue numerose e documentate ricerche su una Sassari ormai dimenticata dai più.
Questo nuovo tassello, in linea con quanto la nostra Associazione cerca di inculcare nell´ animo dei nostri concittadini, e soprattutto nei giovani, mancava nella pur ampia documentazione sulla memoria storica della nostra Città.
Grazie di cuore all´autore per la sua tenacia nel recuperare notizie ormai sepolte negli archivi.
(Antonio Cuccia Presidente Italia Nostra Sassari)