Domenica 29 aprile, in occasione della V Festa della Civiltà Nuragica di Mores, Francesco Masia presenta il libro "Scrittura nuragica? Storia, problemi e considerazioni" (Condaghes - collana Archéos).

La festa è organizzata dalla Fondazione Nurnet - la rete dei nuraghi e dal Comune di Mores e si svolgerà in località ´Sa Tanca ´e su Duca´ .

Per informazioni e prenotazioni:
http://www.nurnet.net/prodotto/festa-civilta-nuragica-2018-mores/

Il libro:
Da quattro anni è stata comunicata la datazione alla termoluminescenza della navicella di Teti, nuragica e con 12 segni alfabetici (tra i quali il pugnaletto ´sardo´ a elsa gammata) incisi tra IX e VIII secolo a.C.
Per illuminarne l´importanza, l´Autore, semplice cultore della materia, ha avvertito necessario proporre questo saggio, preoccupandosi di presentarlo ai lettori con l´avallo di una voce dell´archeologia (grazie alla dottoressa Caterina Bittichesu). Sono ricapitolati gli elementi in favore di un uso della scrittura in Sardegna sin dal nuragico e le resistenze alla considerazione dei reperti proposti, quando estendere le indagini scientifiche potrebbe portare a titoli senza punti interrogativi. Si guarda soprattutto ai reperti con scrittura alfabetica, limitandosi a considerarla indecifrata come altre coeve nel Mediterraneo (alle quali sembra ormai comparabile anche per l´estensione del corpus). Seguono considerazioni e domande rivolte, con il conforto dell´antropologo Fiorenzo Caterini, in particolare ai nostri intellettuali.
Scrittura nuragica? Andiamo a vedere. Tutti i proventi riconosciuti all´Autore, raddoppiati dall´Editore, vorrebbero contribuire agli esami archeometrici perorati nel testo. Se questo non si renderà possibile, verranno devoluti nel campo dell´assistenza a minori con disabilità.
Nel volume sono riportati numerosi collegamenti Internet. Nella sezione "Documenti" rendiamo disponibile un file pdf interattivo che li contiene.


L´autore:
Francesco Masia, medico, 55 anni, algherese, vive a Sassari. Avrebbe certamente preferito che questo libro lo scrivesse, meglio, qualcun altro. Ora auspica, per sé e per tutti, non si presentino di nuovo le condizioni che lo trascinino a scriverne un secondo.