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La cucina parla sardo-inglese

Rassegna stampa | [B]La Nuova Sardegna[/B] | Mar, 22 Novembre 2011

In un volume il progetto «Coghina e mesa, kitchen and table»


Se volessimo usare una definizione telematica potrebbe essere un´interfaccia lessicale sardo-inglese ideata per comprendere i termini più ricorrenti usati nella ristorazione. Si tratta di un prontuario, agile e di facile consultazione, dove è riportato il frasario comunemente utilizzato dagli addetti di sala e cucina. L´originale iniziativa, targata Istituto alberghiero, è stata presentata ieri mattina nella sala conferenze della scuola di via Cedrino.

Grafica accattivante, il volumetto «Coghina e mesa, kitchen and table», edito da Edes, è l´esito di una meticolosa ricerca realizzata da un gruppo di insegnanti e studenti dell´attivissimo istituto che forma gli specialisti del settore alberghiero e della ristorazione. Il progetto, coordinato da Salvatore Sfodello, componente dell´Osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda, è stato curato dalle insegnanti Clara Farina, Maria Antonietta Meloni e da una affiatata squadra di venti studenti appassionati di cultura sarda. Per un anno scolastico hanno individuato, censito e trascritto i termini comunemente impiegati in cucina e sala. Parole non particolarmente ricercate, ma d´uso corrente nel delicato lavoro di preparazione delle pietanze che vengono servite a tavola nei tanti locali sparsi nell´isola. Una seconda fase ha riguardato la formazione di coloro che hanno preso parte al progetto.

Il prontuario, ripartito in sei sezioni, analizza, traducendoli, i nomi di frutta, verdura, carne e pesce, ma anche insaccati e spezie. Una sezione a parte è dedicata, invece, agli attrezzi della cucina compreso uno schema completo di apparecchiatura con i nomi di piatti e posate. Il tutto presentato sotto forma di questionario-tipo. Allora, alla domanda: «De ite colore este su mandarinu?» corrisponde quella in inglese: «What color is the tangerine?». Con le risposte: «Su mandarinu est in colore arantzu» e «The tangerine is orange». A corredo del testo, una grafica chiara e foto a colori impreziosiscono il libretto.

«La variante utilizzata è il Logudorese - ha spiegato in apertura il dirigente Roberto Cesaraccio - l´intento è quello di recuperare fino in fondo le radici della cultura sarda in un settore che più di altri è legato alla tradizione». Per il momento il volume, stampato in edizione limitata, grazie al contributo previsto dalla legge regionale 26 del 97, è destinato a un uso specialistico. Ma è facile prevedere che ben presto l´opera possa varcare l´ambito scolastico per essere distribuita nelle librerie e nelle strutture ricettive. Dopo la presentazione, curata dal docente Giampiero Farena, a cui hanno preso parte gli assessori provinciali Rosario Musmeci (Istruzione) e Bruno Farina (Cultura), il dirigente Roberto Cesaraccio, prendendo spunto dal volumetto, ha proposto una simpatica chiacchierata in sardo e inglese coinvolgendo i numerosi studenti.

Antonio Meloni

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