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Macomer occupata dai libri per quattro giorni di festa

Rassigna de imprenta | Zoy, 20 Santugaine 2011
L´Unione Sarda 20/10/2011

Un´occupazione pacifica di Macomer, presa d´assalto in dodici postazioni diverse da migliaia di pagine, centinaia di storie, e di volumi. È la Mostra del libro, è l´undicesima edizione di una kermesse che darà come sempre visibilità a un lavoro sommerso, quotidiano, coraggioso. Quello delle scuole, degli insegnanti, dei bibliotecari, dei librai. Quello, ancora una volta, delle donne che sono qui come altrove l´anima di tutto. Tema di quest´anno, il quarto della giunta guidata da Riccardo Uda, sarà il Mediterraneo. A rappresentarlo un folto manipolo di editori tunisini, corsi e umbri. Una quarantina gli editori sardi presenti con i loro titoli, tre i nazionali invitati dall´associazione Librai Indipendenti: Iperborea, Minimum Fax e La Nuova Frontiera. Mostre, convegni, incontri con gli autori, reading, dibattiti: e gli studenti di Macomer e dei comuni vicini coinvolti in un circolo virtuoso di scambi e confronti.
La rassegna, organizzata dalla Regione e dal Comune di Macomer, in collaborazione con la Provincia di Nuoro (la sua prima volta), l´Unione dei Comuni del Marghine, il Gal del Marghine, la Camera di Commercio di Nuoro, l´associazione Editori sardi, l´associazione Librai indipendenti e il centro servizi Unla di Macomer, costerà intorno ai 150mila euro, metà dei quali garantiti dalla Regione.

IL TEMA ´La cultura per il territorio. La storia e le storie, i saperi e le produzioni 150 anni dopo l´Unità d´Italia´: questo il tema vasto e interessante della manifestazione, che guarda al passato attraverso la lente del presente ma pensa al futuro. E il futuro sono quei ragazzi che in questi giorni visiteranno la mostra, gli studenti di una zona eccentrica, fuori dalle solite rotte, piena di problemi economici ma vitale. Avranno il privilegio di vedere in faccia gli scrittori, di annusare centinaia di libri, di capire quanto la cultura sia fondamentale per la loro crescita come persone. Un programma condiviso, questo che da stamane a domenica terrà banco a Macomer. Una voglia di intenti comuni che ha portato intorno a un tavolo editori, librai, bibliotecari, insegnanti. Tutti uniti intorno alla stessa idea: dalla crisi non si esce (soltanto) con manovre economiche ma investendo sulla cultura.

LA CONFERENZA Lo hanno detto ieri mattina nella conferenza di presentazione il dirigente dell´assessorato, l´ingegner Antonio Conti (Sergio Milia assente giustificato), il sindaco di Macomer Riccardo Uda, l´assessore comunale Giovanni Biccai, il presidente dell´associazione Editori sardi Ivan Botticini, Carmen Pittalis, Libreria Fahrenheit 451 di Cagliari. Rappresentava l´ALSI, Associazione Librai Sardi Indipendenti, presieduta da Luciana Uda, unica coraggiosa libraia di Macomer, (Emmepi), che da undici anni collabora con le istituzioni e gli editori sardi all´allestimento della mostra. Presenti gli editori Mario Argiolas della Cuec e Carlo Delfino. Tutti hanno sottolineato l´importanza di produrre e consumare cultura, la necessità di dare spazio a nuovi autori, nuovi libri, nuove figure professionali. La mostra come strumento, dunque, non vetrina fine a se stessa. Anello di una filiera che mette insieme libro e lettore; momento di sintesi di un lavoro entusiasmante e sotterraneo che dura tutto l´anno e che è reso possibile dalla collaborazione degli editori sardi.
Considerata dalla Regione «una delle eccellenze culturali dell´isola», una manifestazione che non riguarda solo Macomer ma tutta la zona (sono una decina i comuni coinvolti) la Mostra del libro dovrebbe avere anche il prossimo anno un futuro garantito. Anche se il domani è pieno di ombre, e il rischio di tagli ancor più dolorosi è una certezza. Oggi l´inaugurazione. E chissà che non riescano a giungere a Macomer quelle tre edizioni di rara bellezza conservate nella Biblioteca regionale di Cagliari che l´assessorato vorrebbe esportare per questi giorni. Sarebbero di buon auspicio: raccontano di Garibaldi, che notoriamente credeva nel futuro dell´Italia e aveva coraggio da vendere.

Maria Paola Masala

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