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Quando a Lula suonava la barilocca

Rassegna stampa | Sardinews | Mar, 22 Gennaio 2008
Un saggio (Domus de janas) di Franca Rita Porcu dedicato alle miniere di Sos Enattos

Si narra che un tempo, in Sardegna, i minerali affiorassero in superficie. Poi, a partire dal Neolitico, si dovette scavare fino a inseguire il prezioso materiale nelle profondità della terra. Così, circa ottomila anni fa, nacquero le attività estrattive e la storia della Sardegna iniziò a fondersi inestricabilmente con la storia delle sue miniere. E fu anche una storia di incontri e di scontri con altre civiltà: fenici, cartaginesi, romani, pisani, spagnoli, sabaudi. In questa lunga vicenda uno dei luoghi più significativi fu indubbiamente il Sulcis Iglesiente, ma non fu il solo: anche la più piccola delle miniere sarde ha costituito un tassello importante. E per ciascuna delle comunità isolane ha avuto (e in alcuni casi ha ancora) una qualche relazione con l´industria estrattiva.
Non a caso il primo Parco Geominerario, Storico ed Ambientale del mondo è nato proprio in Sardegna (Parigi, 30 luglio 1998). E non a caso le sedi del Parco Geominerario della Sardegna sono distribuite in tutto il territorio regionale (dal Monte Arci a Orani, dall´Arcipelago della Maddalena, a Capo Testa, dal Sulcis-Iglesiente-Guspinese al Lula (Sos Enattos). Uno scenario incantato, dove il tempo sembra essersi fermato, è quello degli itinerari minerari che si possono esplorare oggi in Sardegna.

Un libro esemplare
A dimostrazione dell´importanza rivestita dalle miniere sarde e del valore racchiuso in ogni occasione di recupero e conservazione della memoria, portiamo a esempio un libro, di recentissima pubblicazione: Quando suonava la barilocca. Lula, settant´anni di storia mineraria (Domus De Janas editore, dicembre 2007, 20 euro). L´autrice, Franca Rita Porcu (docente di filosofia e pedagogia nella scuola magistrale dell´Istituto Sacro Cuore di Cagliari) ha condotto una ricerca minuziosa per ricostruire la storia, ma anche le vicende umane, sociali e politiche, di tre siti minerari: Guzzurra, Sos Enattos, Argentaria.
Le tre miniere di Lula, come spiega nella prefazione lo storico Sandro Ruju, costituiscono un caso emblematico per affrontare un problema tuttora aperto: ´riuscire a capire se e quanto, in un contesto dominato dai valori e dalle pratiche del mondo agro-pastorale, l´industria mineraria abbia rappresentato nella storia della Sardegna un duraturo elemento di innovazione sociale.´ Il volume traccia un quadro sintetico ma esauriente, dalla nascita dell´industria estrattiva nell´isola agli scioperi (una delle prime astensioni dal lavoro dei minatori si verificò proprio a Lula il 16 aprile 1899) passando attraverso varie stagioni e diverse gestioni delle miniere: più di settant´anni di storie e vicende, ricostruite con documentazioni spesso inedite.
Ma il libro di Franca Rita Porcu (che è anche una validissima giornalista) va oltre la semplice ricostruzione di un´epoca: proprio quando scava tra le pieghe della storia l´autrice ci regala le pagine più belle. Come quando descrive i motivi che portarono all´arrivo in Sardegna (e quindi anche a Lula) nel 1908, della Commissione Parlamentare d´inchiesta, presieduta dal senatore (di Bosa) Salvatore Parpaglia: ´Poco più di un lustro di scioperi e proteste aveva messo in luce i limiti del neonato movimento operaio sardo. I minatori non avevano alcuna tradizione sindacale, né potevano contare su un tessuto organizzativo e solidaristico, quale invece venne formandosi in quegli anni anche in seguito all´opera di sensibilizzazione del partito socialista e dei suoi rappresentanti´. Ma il punto forse più intenso del libro è l´undicesimo capitolo, quello in cui l´autrice restituisce una (triste) fotografia delle condizioni di lavoro nella realtà mineraria sarda: (´Alla manodopera femminile e infantile erano affidate le prime fasi della lavorazione del minerale nello stesso luogo della sua estrazione: la cernita e il lavaggio´).
Il libro si chiude con la descrizione dell´oggetto misterioso cui il libro deve il nome: ´La vita in miniera era scandita dalla barilocca, la campana che annunciava l´ingresso al lavoro, l´ora di pausa, utile a consumare un pasto frugale, l´ora in cui si concludeva la giornata di lavoro, lunga dieci ore all´esterno e otto all´interno.´

Un pubblico numeroso e attento
Le 250 sedie della biblioteca comunale di Lula erano tutte occupate, il 28 dicembre, in occasione della prima presentazione del libro: alcune persone hanno dovuto assistere in piedi. Di fronte a loro i relatori: Paola Atzeni (antropologa dell´Università di Cagliari, autrice di un libro fondamentale per la conoscenza del lavoro minerario: Tra il dire e il fare. Cultura materiale della gente di miniera in Sardegna, Cuec, 2007), Sandro Ruju (autore di saggi sul mondo operaio e sulla realtà mineraria), Aldo Borghesi (storico, direttore della sezione di Sassari dell´Istituto sardo per la storia della resistenza e dell´autonomia), Emilio Asproni (presidente dell´Istituto etnografico di Nuoro) e DiegoAsproni (pittore, autore della copertina del libro). I relatori, dopo aver rilevato la qualità della scrittura, il rigore della ricostruzione storica, l´abbondanza di documentazione e la presenza di fotografie inedite nel libro di Franca Rita Porcu, hanno ringraziato i cittadini e l´amministrazione comunale, sottolineando che altrove, specie in città, è raro che a una presentazione riesca a attirare un pubblico tanto numeroso e attento. Di fronte a tanto interesse forse varrebbe la pena proseguire le ricerche. L´auspicio formulato dal sindaco di Lula in tal senso e la stessa passione dimostrata dall´autrice del libro spingono all´ottimismo.

(Andrea Mameli)

Il libro  
Franca Rita Porcu

Quando suonava la barilocca

Lula, settant´anni di storia mineraria


Selargius, Domus de Janas
2007, pp. 224, Saggistica
Euro 20,00
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